Quello che vi immaginate dell’Australia per la maggior parte delle cose è vera. E’ un sogno in cui la Natura domina incontaminata, le bellezze sono armoniosamente integrate con il paesaggio umano e gli animali sono liberi negli spazi aperti.
Per chi ci passa poco tempo resta in memoria un miraggio da cui è difficile liberarsi. La biodiversità unica al mondo si impossessa di ogni emozione, prepotentemente. La gente scalza, i colori, le albe e i tramonti, gli animali, le onde calme di un oceano che sembra non voler accettare la frenesia del mondo, saranno impressi nella mente.
La costa orientale, da Melbourne a Cairns è come una tavolozza di un artista impazzito. I paesaggi cambiano, i parchi naturali fanno posto a distese di sabbia bianca e mare cristallino. Le città, come Sydney, sono una rete di culture: basta sedersi in un angolo per avere storie da raccontare. Nulla è lasciato al caso. La Barriera Corallina è lì, nella sua maestosità, fidandosi delle persone che ne avranno cura.
E’ anche quel posto per chi ci crede, per chi lavora per costruirsi il futuro, per chi guarda avanti. L’Australia va più veloce di qualsiasi altro Paese e non aspetta nessuno. Si vive nel futuro, coccolati dal fascino della quotidianità.
E’ un luogo in cui le consapevolezze vibrano su un’altra frequenza. Bisogna spogliarsi di convinzioni e modi di fare. In Australia non esistono.
L’aspetto è messo in secondo piano: si valuta la persona. Ci si può
presentare ad un colloquio in canottiera e infradito senza essere
guardati male. Qui bisogna dimostrare, con le proprie forze, di essere
la persona giusta al momento giusto. Non ho detto che sia facile e sia
concesso tutto. I rapporti sono diretti, sinceri, privi di costrizioni.
E’ il Paese per chi ancora ha delle speranze e per chi ha fatto della flessibilità la propria arma vincente. Nessun lavoro è una priorità della vita, le gioie sono altre. Per esempio, dedicarsi a qualsiasi attività che permetta di sentirsi vivi è quasi una missione alla ricerca del benessere fisico e mentale.
Ha anche tanti difetti, forse dettati dalla sua voglia di crescere. E’ un continente nuovo e con questo intendo desideroso di crearsi una storia, senza accorgersi di essere già al centro di essa. Non si vede, ma si percepisce il cambiamento, anche mentale.
Probabilmente non realizza ancora di avere un patrimonio naturalistico che pochi al mondo hanno. Miniere, piattaforme e deforestazioni stanno prendendo arrogantemente il posto della Natura. Lo capirà quando non ci sarà più il tempo di tornare indietro.
Il progresso, soprattutto per chi ha necessità di imporsi nel mercato mondiale, è una priorità.
La superficialità con cui considerano la cultura della loro Terra è spesso incomprensibile. Gli estremismi sono così accentuati da lasciare storditi per alcuni minuti.
Il lavoro è un punto centrale nella loro economia. Sanno di essere il sogno di tante persone e chiunque non sia australiano è semplicemente un immigrato. Funziona esattamente come in ogni altro paese: gli autoctoni non vogliono svolgere alcune attività e al loro posto ci sono gli stranieri.
Dire che sia giusto o sbagliato probabilmente non ha senso, però bisogna essere consapevoli di questo. Se non si lavora per creare altro l’Australia concede un anno, al massimo due (le guide di Angelo vi chiariranno molte idee).
Non c’è niente di errato se si parte senza aspettative di conquista. L’esperienza è forse il dono più grande che la vita e, in questo caso, un viaggio possano regalare. In caso contrario, l’Australia non è un paese che aspetta noi.
Regala ma non elargisce. Ha aspetti positivi e negativi ma non è il paese dei balocchi. Incanta e lascia con un sorriso malinconico di un tempo impossibile da arrestare. E’ il posto delle opportunità se si è capaci di coglierle. E’ il luogo della Terra da visitare almeno una volta nella vita, senza pensieri.
C’è da andare e riempirsi gli occhi.